HOPE FOR PEACE FROM VATICAN L'Osservatore Romano: "Il «sogno» dei fedeli in piazza San Pietro"
- Yona Tukuser
- May 8
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Updated: 2 days ago
HOPE FOR PEACE FROM VATICAN 08.05.2025

C’è un prima e un dopo nell’elezione di Robert Francis Prevost, il nuovo Pontefice che ha scelto il nome di Leone XIV. A legare i due tempi è un’unica parola — fragile e potente — sussurrata e gridata, scritta con un filo di rossetto su un foglio di rude carta paglia, sognata per una figlia, e risuonata dal balcone più solenne del mondo: pace.
Yona Tukuser è una pittrice nata in un piccolo villaggio della Bulgaria e cresciuta tra i venti dell’Est. Da anni vive in Ucraina, e da settembre si trova a Roma, curatrice di una mostra sulla carestia che ha segnato l’ex Unione Sovietica nel secondo dopoguerra. Si racconta ai media vaticani con voce tremante, le unghie delle mani frantumate dal nervosismo per un conflitto che l’ha spinta ogni giorno, dal 25 aprile, a recarsi in piazza San Pietro con un cartello recante la frase «Hope for peace».
Tre parole a condensare, nel bel mezzo del Giubileo della speranza, il senso di gran parte del pontificato di Papa Francesco, che mai ha trascurato i luoghi e le genti martoriate dalle armi. «Avanti», era anche solito ripetere Bergoglio. Il tempo scorre, va avanti imperterrito. E mentre Yona si confida, come un’onda che si alza, arriva un grido che diventa coro. La fumata bianca.
«New Pope, we have a new Pope. We have peace!» Yona alza gli occhi, immediatamente pieni di lacrime, abbraccia. Sorride. È la prima a piangere di gioia, di speranza: lacrime che non conoscono nazionalità.
«In questi giorni è venuta a parlarmi gente da Israele, dalla Russia… tutti parlano di una sola cosa: pace,» racconta, tremando. «E io ne sono certa: questo sarà il Papa del dialogo, della riconciliazione tra le religioni. Il Papa della pace.»
(Rosario Capomasi, Edoardo Giribaldi, Lorena Leonardi)
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